Insegnare con la LIM: a) l'ipertesto

02.09.2011 16:32

Insegnare con la LIM non è semplice: innanzitutto è un campo relativamente nuovo e quindi in continua evoluzione; in secondo luogo la LIM  permette di usare tali e tanti strumenti che spesso ci si riduce a scegliere volta per volta, talvolta anche a caso, o guidati dalla coriosità.

Premetto che non sono uno di quegli insegnanti che si affidano unicamente ai cd preparati dalle case editrici: spesso questi prodotti sono semplicemente la versione informatica del testo cartaceo, talvolta con appena un tocco di multimedialità in più. La solita abitudine di fare le nozze coi fichi secchi. Preferisco perdere un paio d'ore a preparare una lezione, nella speranza che la moda si diffonda (e lo scambio di software didattico anche).

In queste pagine parlerò delle tecniche e degli strumenti che uso normalmente: inizierò parlando dell'ipertesto. Oggi parlare di ipertesto è come parlare del ghiaccio ai pinguini: ci siamo talmente immersi dentro che non ce ne accorgiamo più.  Internet stesso è un ipertesto, un ipertesto di dimensioni mostruose.  Ma cosè alla base un ipertesto? Cominciamo con una definizione, la più comune:  un ipertesto è un testo a lettura non sequenziale.

Questo vuol dire che, data una serie di pagine, 1,2,3,4,5, ecccetera l'ordine di lettura non sarà necessariamente 1,2,3,4,5 ma, per esempio, 1,3,7,12 oppure 3,5,1,7,11 e così via. Chiaramente la scelta del percorso di lettura sarà affidata in parte al lettore, che disporrà di diverse opzioni (per esempio, arrivato alla pagina 10 potrà scegliere fra la 12 e la 15). In buona parte,  però,  il percorso di letura sarà predeterminato dalla struttura dell'ipertesto. A questo punto piuttosto che definire prefersico esemplificare graficamente:

Come si vede, un ipertesto ad albero cresce molto rapidamente. Alla quarta scelta bisogna aver scritto 15 pagine, alla quinta una trentina e così via.

Che applicazioni può avere un ipertesto ad albero?  Un libro-game, per esempio, oppure un meccanismo per classificare la realtà. Qualche esempio?

Per il primo, penso ad un lavoro che ho fatto una ventina di anni fa, la "Storia di un cavaliere", una specie di breve racconto storico in cui il cavaliere può fare almeno una trentina di vite diverse, ciascuna con diverse scelte (appena lo  pubblicherò, vi avverto). Per il secondo, non dispongo di prodotti finiti, ma posso fornire qualche esempio concreto:  (continua)